E’ questo l’animale che non c’è. Non lo sapevano, eppure l’hanno amato – l’andatura, la forma, la criniera, fino alla mite luce dello sguardo. Certo, non era. Ma amandolo, divenne un animale puro. Gli fu lasciato spazio. E in quello spazio chiaro conquistato senza bisogno d’essere, levò leggero il capo. Non lo nutrivano di biada, ma sempre e solo dell’esser possibile e forza tale gli diede il possibile che crebbe un corno sulla nuda fronte, e fu unicorno. Si avvicinò, bianco, a una vergine e fu nello specchio d’argento, ed in lei.
Rainer Maria Rilke, da “Sonetti ad Orfeo”
Illustrazione per "I Trionfi" del Petrarca, l’Unicorno simbolo di Purezza e Verginità
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