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MATERIA E IMMATERIALE
di Michele Cassetta

Collabora con il Centro Studi Rosacroce nel campo delle nuove frontiere della medicina grazie all'evoluzione delle neuroscienze.

La materia rappresenta ciò che costituisce tutti i corpi. La sostanza fisica che, assumendo forme diverse, percepiamo attraverso i sensi.
Il cervello umano è fatto di materia, usiamo dire grigia, che è plastica e si modifica in funzione di esperienze vissute ed emozioni provate. Nel cervello ci sono circa cento miliardi di neuroni, che formano centomila miliardi di connessioni tra loro. Queste creano reti neurali, dalle quali dipendono l'identità personale, i comportamenti, le abitudini, le emozioni, le convinzioni e soprattutto i ricordi.
Siamo la nostra memoria e senza non saremmo niente. Ci sono ricordi che utilizziamo per pochi secondi, altri che ci seguono per qualche giorno e altri ancora che ci portiamo dietro tutta la vita.
Ogni volta che ci troviamo in una situazione nuova, raccogliamo frammenti che ci consentono di ricostruire esperienze già vissute che somigliano al presente. Solo così, inconsapevolmente, riusciamo a scegliere il comportamento che ci sembra più efficace. La memoria non serve per andare nel passato, ma per anticipare il futuro.
Le emozioni che ci fanno amare, gioire e provare compassione derivano dalla materia cerebrale che, stimolata da esperienze e ricordi, produce sostanze che circolano nel sangue e disegnano la nostra vita.
Certo, non dipende tutto dal cervello, ma anche dalle altre persone che ci circondano, che sempre di materia sono fatte. Esistono analogie tra le relazioni che stringono tra loro i neuroni nella nostra testa e quelle che stabiliamo tra noi esseri umani nel mondo. Come loro, ci cerchiamo per somiglianza e stringiamo legami che si rafforzano in base alla frequenza con la quale li facciamo rivivere.
Nella materia del cervello abbiamo sia l'istinto che la ragione e siamo costantemente appesi a un filo teso tra loro. Quando si tratta di difenderci, sopravvivere, riprodurci e alimentarci siamo istintivi, emotivi e irrazionali. Ma ciò che ci differenzia dalle altre specie viventi è la parte più esterna e recente del cervello: la corteccia cerebrale. Il miracolo dell'evoluzione.
Contiene la ragione e la capacità di pensare ai nostri stessi pensieri, giudicandoli. La forza di rinunciare, che è prerogativa umana. Il senso etico e morale. La possibilità di fare progetti e strategie, di sviluppare ragionamenti logici, di cercare vite appaganti e progredire tecnologicamente. Grazie alla corteccia crediamo in cose che non si possono toccare, immateriali, ma che ci fanno stare insieme e ci rendono umani: le convenzioni, la politica, l'economia, la religione, le leggi. Esistono solo nella materia della nostra mente e noi per loro accettiamo di lavorare, risparmiare, fare sacrifici, privarci, accettare le regole ed essere puniti se non le rispettiamo.
La materia tende ad essere contrapposta allo spirito immateriale. Credo che quando si parla di quella cerebrale, siano molto più vicini di quanto si possa immaginare.

Michele Cassetta
Laureato in Medicina e Chirurgia, esercita la libera professione a Bologna e a Lecco. Parallelamente all'attività professionale si occupa di comunicazione in ambito sanitario. Già docente di “Comunicazione Medico-Paziente” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bologna. Componente, a livello nazionale, dell'Area Strategica Comunicazione della FNOMCeO. Autore di libri e articoli, partecipa come relatore a Corsi e conferenze ed è invitato come speaker e chairman in numerosi eventi culturali e divulgativi. Giornalista, autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive di informazione sanitaria. Autore e interprete di testi teatrali sulle neuroscienze, che porta in scena con il musicista jazz Gianluca Petrella e l'attore Gene Gnocchi.

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